Finisce l’ora legale. Stanotte lancette indietro di un ora

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Dopo sette mesi di ora legale, nella notte fra sabato 26 e domenica 27 ottobre torna l’ora solare: alle ore 03.00 si dovranno spostare un’ora indietro le lancette degli orologi. L’ora legale tornerà il prossimo 30 marzo 2014.

Secondo quanto rilevato da Terna, durante il periodo di ora legale, iniziato il 31 marzo 2013, grazie a quell’ora quotidiana di luce in più l’Italia ha risparmiato 568,2 milioni di kilowattora, pari a circa 93,7 milioni di euro.

Il primo che pensò al meccanismo dello spostamento orario fu Benjamin Franklin che, già nel 1784, sotto consiglio del collega ed inventore francese Jacques Légal, pubblicò la sua idea sul quotidiano francese Journal de Paris tramite il saggio intitolato “Un progetto economico per la riduzione del costo della Luce” del 26 aprile 1784.

L’ora solare porterà secondo alcuni benefici effetti ai malati di cuore. Lunedì prossimo, il primo giorno della settimana dopo il suo ritorno che ci farà dormire un’ora in più, è anche quello con meno infarti dell’anno. Lo ricordano gli esperti riuniti per il 114° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI). Il lunedì è il “giorno nero” per gli infarti, che hanno la massima incidenza perché si sommano tre fattori, il dormire meno, il dormire peggio, ossia in orari non consoni rispetto a quanto richiesto dal naturale orologio biologico e lo stress dell’inizio settimana. Lunedì prossimo farà però eccezione, con un calo del 10% rispetto a un normale giorno della settimana. ”Molto probabilmente l’effetto protettivo è dovuto all’assenza del primo e forse più importante dei tre fattori scatenanti, la deprivazione di sonno – spiega Gino Roberto Corazza, presidente Simi – il vantaggio non e’ evidente negli anziani, probabilmente perché in questi ultimi la quantita’ di sonno e’ piu’ costante”. La riduzione del rischio cardiaco conferma il ‘potere protettivo’ che ha il sonno su diverse patologie. ”In chi dorme poco o male il rischio cardiovascolare aumenta del 48%, quello di ictus del 15% – spiega Nicola Montano, professore associato di Medicina Interna all’Università di Milano -. Il disturbo più frequente è l’apnea ostruttiva notturna, di cui soffre il 2-4% della popolazione”.

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