Annalynne McCord vittima di uno stupro

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Annalynne McCord, attrice diventata celebre per aver recitato nei panni di Naomi Clark nella serie 90210, ha confessato di essere stata stuprata.

L’attrice ha raccontato l’accaduto alla rivista Cosmopolitan: “Ci sediamo sul letto e parliamo, poi mi addormento e quando mi sveglio lui è già dentro di me. Mi sento disorientata, subito chiudo gli occhi e faccio finta di dormire. Intanto mi chiedo cosa posso aver fatto per dargli un’idea sbagliata. Avevo paura di farlo arrabbiare, non volevo offenderlo, che ci crediate o no. Volevo solo che finisse tutto“.

La McCord si è trovata a rivivere il suo incubo anche sul set: “Qualche anno fa, sul set di 90210, il personaggio che interpretavo, Naomi, viene stuprata da qualcuno che conosce. […] Memorizzo le mie battute e provo la scena, sentivo di essere pronta. Ma quando la cinepresa comincia a riprendere la scena di un litigio con un amico dopo l’aggressione, comincio a piangere. I miei colleghi pensavano che avessi fatto un ottimo lavoro. Non avevano idea che fossi stata veramente molestata sessualmente da qualcuno nella vita reale.”

L’attrice ha ammesso anche di aver pensato al suicidio: “Avevo delle pasticche e dell’acqua a portata di mano e pensai al suicidio. Non avevo paura della morte, sembrava una soluzione. Quando vivi quello stato d’animo, non pensi che il suicidio sia un’azione egoista. Pensi di star facendo a tutti un favore. Chiamai mia sorella Angel e mio padre: nessuno rispondeva. Ero pronta a mandar giù le pillole, ma all’improvviso mi sentii gridare: ‘Fermati’. Poi Angel mi chiamò e prese il primo aereo per la Spagna. Stava volando per me. Mi calmai e l’aspettai.”

Oggi  Annalynne McCord, molto attiva in attività di sostegno per le vittime di violenze sessuali, vuole aiutare tutte le donne che come lei sono state stuprate: “Ho un messaggio per le donne e per le ragazze: avete una voce. Non rinchiudetevi in una scatola. Non lasciate le affabili bugie della società vi mettano a tacere. Sinceramente, sopporterei tutto da capo: mi è servito per arrivare ad una mia personalissima rivoluzione.“

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